Impossible by Julia Sykes

Impossible by Julia Sykes

autore:Julia Sykes [Julia Sykes]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: dark romance
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Venticinque

Sean

Quando alla fine uscii da lei, Claudia tremava per gli strascichi del piacere appena provato. Poi una piccola ruga apparve tra le sue sopracciglia e il suo sorriso si dissolse. Aveva la pelle d’oca, così mi premetti contro di lei, passandole la mano su e giù lungo il braccio.

«Hai freddo, piccola?» le chiesi, dandole un bacio gentile sulla spalla.

Lei rotolò lontano da me e si rimise in piedi.

Mi sollevai su un gomito per studiarla con attenzione. «Cosa c’è?»

«Uhm, bagno,» borbottò, prima di abbassare gli occhi e fuggire. Il suo imbarazzo era adorabile, in un certo senso, ma non le avrei permesso di frapporre della distanza tra noi e di ricostruire le sue difese. Non dopo ciò che avevamo appena condiviso.

Sorridendo tra me e me, la seguii, trovando la sua camera da letto in cima alle scale. L’arredamento era spoglio e privo di colori, tranne che per lo splendido letto a baldacchino di mogano. Immaginai all’istante diversi utilizzi non ortodossi per quello. Avrei davvero dovuto provarlo se volevo usarlo adeguatamente. Mi lasciai ricadere di schiena sul materasso e mi intrattenni elencando tutte le posizioni in cui avrei potuto legare Claudia.

Ero perso tra i miei pensieri, quando la porta del bagno si aprì. I suoi occhi si incupirono non appena mi scorse, poi scesero lungo il mio corpo, soffermandosi sul mio uccello, e mi chiesi se si fosse resa conto di essersi leccata le labbra. Io me n’ero reso conto di sicuro.

«Cosa stai facendo qui?» La sua voce era innaturalmente acuta. L’avevo colta con la guardia abbassata e, diavolo, amavo vederla in difficoltà.

Sogghignai. «Beh, non dormirò certo sul pavimento.»

«Non ho detto che ci sarebbe stato un pigiama party.»

Soffocai una risata al suo sbuffo indignato, e il mio sogghigno divenne più tagliente. «Non penso che i ragazzi vengano invitati ai pigiama party, di solito. Soprattutto non i ragazzi che vogliono fare le cose che ti voglio fare io.» La sua bocca si spalancò. Non potei fare a meno di ammiccare, mentre davo un colpetto alla parte di letto accanto a dov’ero steso. «Ora vieni qui e stenditi con me. Non voglio che tu prenda freddo.» Mi soffermai a fissarle i capezzoli induriti.

Lei scrollò le spalle in preda all’esasperazione, distogliendo lo sguardo, ma il mio sorriso scomparve quando, invece di raggiungermi, marciò fino all’armadio.

«Cosa fai?»

Non mi guardò. «Non avrò freddo se metto degli strati extra.»

Quindi voleva giocare? C’era ogni sorta di gioco che volevo provare con lei, e nessuno comprendeva dei vestiti.

Fui al suo fianco prima ancora che potesse aprire l’anta. Le mie braccia la circondarono, intrappolando le sue contro i fianchi, e attirai il suo corpo contro il mio, assicurandomi che potesse sentire contro di sé l’uccello che mi si stava rapidamente indurendo.

«Non ho detto che potevi coprirti.» La mia voce era bassa e pericolosa.

Si dibatté nella mia presa, cosa che me lo fece solo diventare più duro.

«Non ho bisogno del tuo permesso,» scattò.

Feci uno schiocco con la lingua, rivolgendole un falso disappunto e la sollevai tra le braccia. Claudia ebbe appena il tempo di fare un respiro, prima che la lasciassi cadere sul materasso.



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